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Il trattamento integrativo, confermato anche per il 2025, è una misura che prevede un bonus di 100 euro al mese, erogato direttamente in busta paga. Tuttavia, per poter beneficiare di questo bonus, è necessario rispettare specifici limiti di reddito. Scopriamo insieme come funziona e a chi è destinato.
Il trattamento integrativo ha sostituito il bonus Renzi, offrendo ai lavoratori dipendenti e ai pensionati un importo aggiuntivo che viene erogato direttamente con lo stipendio. Nella busta paga, questa cifra è identificata dalla voce “TIR”. L’importo varia in base al reddito annuo, e sono previsti dei limiti che determinano chi può beneficiarne.
Possono ricevere il trattamento integrativo i titolari di redditi da lavoro dipendente, pensioni e assegni pensionistici di ogni tipo, nonché i lavoratori con redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente, come previsto dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Rispetto al precedente bonus Renzi, il trattamento integrativo si estende anche a categorie come i lavoratori atipici e i disoccupati, ampliando notevolmente la platea di beneficiari.
Per i lavoratori con un reddito annuo lordo fino a 15.000 euro, l’importo annuo del trattamento integrativo è di 1.200 euro. Questo bonus viene riconosciuto solo se l’imposta lorda risultante dal reddito di lavoro dipendente e assimilati supera la detrazione spettante secondo l’articolo 13 del TUIR, ridotta di 75 euro in base al periodo lavorato durante l’anno.
I lavoratori con un reddito tra i 15.000 e i 28.000 euro ricevono un importo che dipende dalla differenza tra le detrazioni fiscali a cui hanno diritto e l’IRPEF lorda che deve essere pagata. Questo importo variera in base alla situazione fiscale individuale. Tuttavia, coloro che guadagnano oltre 28.000 euro non hanno diritto al trattamento integrativo.
Il trattamento integrativo viene erogato automaticamente dal datore di lavoro o dall’INPS, senza la necessità di presentare alcuna domanda. L’unico caso in cui il lavoratore deve comunicare qualcosa è se intende rinunciare al beneficio. I pensionati, che devono rispettare determinati requisiti, possono beneficiarne se sono titolari di pensioni INPS e non percepiscono altri sussidi, come le rendite INAIL per infortuni sul lavoro.
Per comprendere al meglio il trattamento integrativo e altri dettagli importanti, leggi la nostra guida su Come leggere la busta paga: guida completa per lavoratori e apprendi come interpretare ogni voce presente nella tua paga mensile.
Per coloro che hanno un reddito compreso tra 15.000 e 28.000 euro, l’importo del trattamento integrativo dipende dalle detrazioni fiscali. Le principali detrazioni che influiscono su questo calcolo sono:
Il trattamento integrativo viene erogato direttamente in busta paga dal datore di lavoro o tramite l’INPS. Il lavoratore ha anche la possibilità di rinunciare all’accredito mensile, preferendo riceverlo come conguaglio annuale o come rimborso direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Se scelto mensilmente, il bonus di 100 euro annui viene suddiviso in quote giornaliere. Ad esempio:
C’è il rischio che il trattamento integrativo venga restituito nel caso in cui il beneficiario superi i limiti di reddito previsti. In questi casi, la restituzione può avvenire in modo automatico o essere evidenziata nel modello 730 precompilato, con un saldo finale da versare al fisco.
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