Ha preso il via la fase sperimentale il 5 febbraio del Reddito alimentare nelle città metropolitane di Genova, Firenze, Napoli e Palermo. Si tratta di un’iniziativa volta a supportare le persone in condizioni di povertà assoluta e a ridurre lo spreco alimentare.
Il Reddito alimentare, integrabile con altre iniziative come l’Assegno di inclusione, prevede la fornitura di pacchi alimentari composti da prodotti non venduti della grande distribuzione, destinati alle famiglie in grave crisi finanziaria.
Stabilito dal Decreto n. 78 del 26 maggio 2023 (pdf), il Reddito alimentare prevede la fornitura senza costi di pacchi con prodotti non venduti, donati da esercizi commerciali partecipanti. L’“invenduto” si riferisce a cibo non più vendibile, come merce con imballaggi danneggiati o prossima alla scadenza.
Gli obiettivi principali sono:
I prodotti possono essere prenotati tramite un’app e ritirati nei centri distributivi comunali, mentre le categorie più vulnerabili riceveranno il sostegno direttamente a domicilio.
Le candidature per i progetti di Reddito alimentare devono essere inviate entro il 31 marzo 2024, come specificato dall’avviso 1/2023.
I soggetti eleggibili al Reddito alimentare 2024 sono individui in stato di povertà assoluta. Questi vengono identificati dai Comuni nelle città metropolitane di sperimentazione del programma, in base al Decreto n.78 del 26 maggio 2023.
Il funzionamento del reddito alimentare è regolato dal Decreto n.78 del 26 maggio 2023 del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, pubblicato il 28 agosto 2023. Secondo questo decreto, i progetti di reddito alimentare devono essere presentati ai Comuni capoluogo delle città metropolitane, individuati tramite un apposito avviso non competitivo dalla Direzione Generale per la Lotta alla povertà e per la programmazione sociale del Ministero.
Tali progetti devono coinvolgere gli Enti del Terzo Settore presenti sul territorio, in particolare quelli che partecipano al programma FEAD, insieme agli esercizi commerciali. Il decreto prevede il riconoscimento delle spese di confezionamento, stoccaggio, trasporto e distribuzione dei prodotti alimentari sostenute dai soggetti aderenti.
Una volta completati questi passaggi, il sistema del Reddito alimentare si basa su un processo semplice che può essere riassunto nei seguenti punti:
La fase sperimentale vedrà l’impegno iniziale dei seguenti comuni capoluogo di provincia:
Questa fase, che durerà fino al 2025, non include altre città per il momento.
Il Ministero del Lavoro, dopo l’identificazione dei Comuni partecipanti, ha delineato il processo di avviamento del Reddito alimentare. I dettagli dei progetti correlati saranno comunicati entro il 31 marzo, anticipando un’attivazione intorno a maggio 2024.
L’accesso ai pacchi alimentari richiederà prevedibilmente l’uso di un’applicazione, con la possibilità di ritiro presso i centri designati.
Le modalità di accesso potrebbero tuttavia variare a seconda del Comune di riferimento. Pertanto, si attendono le direttive comunali, che verranno pubblicate entro il termine del 2024.
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