L’indennità di accompagnamento rappresenta un aiuto erogato dall’INPS ai soggetti mutilati o totalmente invalidi che si trovano nell’impossibilità di camminare senza assistenza. Questo beneficio è esteso anche agli invalidi civili totali incapaci di gestire le normali attività quotidiane. Nel 2024, l’importo dell’indennità ha subìto aggiornamenti. Di seguito offriamo un’approfondimento su questa tipologia di sostegno.
L’indennità di accompagnamento, concessa anche ai minori di 18 anni, si configura come un sostegno economico fornito dall’INPS agli invalidi civili che necessitano di un’assistenza continua. Questa forma di supporto finanziario, non reversibile, è disciplinata dalla legge 18/1980.
I beneficiari sono individui con invalidità totale del 100% e persone mutilate che non possono deambulare autonomamente o gestire da soli le azioni della vita quotidiana.
L’erogazione della prestazione è subordinata alla presentazione di una richiesta da parte dell’interessato e l’ammontare di quest’anno è stato oggetto di un incremento dovuto alla rivalutazione annuale. Si sottolinea che, a differenza di altre forme di sostegno economico per invalidi civili, l’indennità di accompagnamento è concessa indipendentemente dal reddito della persona.
Esistono pertanto casi in cui gli invalidi civili percepiscono unicamente tale indennità. Al contrario, non è sufficiente possedere una percentuale di invalidità del 100% per potervi accedere: nei referti medici deve essere espressamente indicata l’impossibilità di svolgere autonomamente determinate funzioni a causa della propria condizione.
Tuttavia, è indispensabile soddisfare i criteri stabiliti dall’Ente previdenziale per ricevere il pagamento, in caso contrario la domanda sarà rifiutata. Vediamo i requisiti nel dettaglio.
L’indennità di accompagnamento viene concessa esclusivamente al beneficiario con disabilità, senza considerare l’età o le condizioni finanziarie personali o del nucleo familiare convivente, a condizione che siano soddisfatti i requisiti specifici stabiliti dalla legge e indicati dall’INPS. Ecco i requisiti necessari:
Per chi supera i 65 anni (non soggetti a valutazione lavorativa) l’indennità di accompagnamento è garantita qualora permangano serie difficoltà nell’esecuzione delle funzioni tipiche dell’età.
Non esistono restrizioni legate al reddito per ottenere l’indennità di accompagnamento, che spetta indipendentemente dalla situazione economica dell’interessato. Ad esempio, potrebbe accadere che una persona con un’invalidità civile al 100%, con gravi difficoltà motorie e un reddito mensile di 20.000€, non abbia diritto all’assegno mensile di invalidità civile se supera la soglia massima consentita di 19.461,12 euro nel 2024, ma possa comunque beneficiare dell’indennità di accompagnamento.
Non hanno diritto all’indennità di accompagnamento gli invalidi che:
La circolare INPS n. 1 del 2 gennaio 2024 stabilisce l’importo aggiornato dell’indennità di accompagnamento.
Nello specifico, da gennaio 2024 l’importo mensile è di 531,76 euro (rispetto ai 527,16 euro dell’anno precedente). La somma è concessa per 12 mensilità (senza tredicesima) risultando in un totale annuo di 6.381,12 euro. L’assegno è elargito in misura fissa a prescindere dal reddito personale o familiare del beneficiario.
L’indennità di accompagnamento non può essere accumulata con altre prestazioni simili come le pensioni di invalidità per cause specifiche come guerra, lavoro o servizio, e l’indennità di frequenza. Al contrario, è combinabile con altre forme di sostegno assistenziale e previdenziale quale, ad esempio, la pensione di inabilità civile o pensioni dirette e indirette.
Per ottenere l’indennità di accompagnamento, il primo passo è rivolgersi al proprio medico di base per ottenere un certificato medico, fondamentale per l’accertamento sanitario. All’interno del documento sarà presente un codice identificativo essenziale per formalizzare la domanda.
Per presentare la richiesta, sono disponibili due modalità:
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