Le nuove misure, l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro, che hanno sostituito il Reddito di Cittadinanza, comportano una spesa inferiore. Si è registrato un significativo calo fino a meno di 600 milioni di euro al mese. Ciò è dovuto a verifiche più rigorose, che hanno ridotto il numero di domande accettate a soli 590.000, con un contributo medio di 607 euro per beneficiario.
Da dicembre a gennaio, le richieste per l’ADI hanno superato 1,2 milioni, ma solo 590.000 sono state accettate, secondo i dati forniti dall’Inps. Ciò è dovuto all’inasprimento dei controllo per l’Assegno di Inclusione.
Al momento, l’Inps ha rifiutato oltre 385.000 domande per l’Adi, con 49.532 pratiche ancora in esame.
L’ADI, pur seguendo lo spirito del Reddito di Cittadinanza, si distingue per una maggiore focalizzazione sugli obblighi e i controlli, cercando di risolvere le inefficienze e gli abusi del precedente sistema.
Infatti, tra i difetti più criticati del Reddito di Cittadinanza, vi è stata l’inadeguatezza dei controlli, che ha visto persone non idonee beneficiare del sostegno. Le indagini effettuate hanno evidenziato casi di individui che non rispettavano i criteri relativi al reddito mobiliare o possedevano veicoli oltre la cilindrata consentita, o ancora, presentavano reati incompatibili con l’assegnazione del beneficio.
Gli assegnatari dell’ADI percepiscono una somma media di circa 607 euro, con un investimento fino ad ora di circa 984 milioni di euro, equivalenti a 330 milioni mensili. Per il Reddito di Cittadinanza, la spesa in alcuni mesi ha toccato i 600 milioni di euro.
Per quanto concerne i controlli preliminari, i beneficiari dell’Adi sono tenuti a presentarsi presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla firma del Patto di Attivazione Digitale. Chi non rispetta questa condizione si espone alla perdita del diritto al beneficio, anche senza essere stato convocato dai centri per l’impiego. La mancata presentazione spontanea comporta la sospensione del sostegno.
L’introduzione del nuovo sistema mira a incentivare i cosiddetti soggetti “attivabili” verso la formazione e l’impiego. Di fianco all’Assegno di Inclusione, è stato pertanto introdotto un assegno mensile di 350 euro. Questo è stato ottenuto da 60mila persone, mentre le domande respinte ammontano a 63mila, con un costo totale di poco superiore ai 60 milioni di euro. Allo stesso tempo, l’Istat evidenzia un incremento nel tasso di occupazione, che a febbraio ha raggiunto il 61,9%, sfiorando il record precedente del 62% datato dicembre 2023.
Secondo l’Istat, l’occupazione ha mostrato un incremento a febbraio, con un tasso che ha quasi raggiunto il record storico, testimoniando un aumento di 41.000 unità lavorative rispetto al mese precedente.
Per restare aggiornati sulle ultime evoluzioni e sui programmi di supporto come l’Assegno di Inclusione, si consiglia di consultare la sezione News di Circuito Lavoro. Qui si trovano aggiornamenti continui su legislazioni, opportunità di formazione e iniziative di inserimento lavorativo.
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