Il Governo italiano ha introdotto importanti modifiche al bonus nido con la Manovra finanziaria 2025, ampliando i benefici per le famiglie con figli piccoli e semplificando i requisiti per accedere a questa misura. L’aggiornamento del bonus nido, che continuerà a garantire uno sconto sulle rette degli asili nido, interessa un ampio numero di famiglie e si propone di alleviare il peso economico delle spese per la cura dei bambini.
Una delle principali novità riguarda i requisiti di accesso al bonus, che sono stati semplificati rispetto agli anni precedenti. A partire dal 2025, non sarà più necessario avere un secondo figlio con meno di 10 anni a carico per poter beneficiare del bonus. Inoltre, l’importo del bonus non sarà più considerato nel calcolo dell’Isee familiare, una modifica che elimina una delle principali barriere burocratiche per molte famiglie italiane.
Tuttavia, gli importi del bonus restano invariati rispetto agli anni precedenti, con una cifra massima di 3.600 euro all’anno per le famiglie con un Isee inferiore a 40.000 euro, mentre 1.500 euro annui sarà l’importo per coloro che superano questa soglia o non presentano il valore Isee.
Nonostante le novità introdotte dalla Manovra, l’Italia è ancora lontana dagli obiettivi europei per la copertura dei posti negli asili nido. L’Unione Europea stabilisce che almeno il 45% dei bambini sotto i 3 anni dovrebbe avere accesso a questi servizi, ma tra il 2021 e il 2022 la copertura in Italia si è fermata al 33%, ben lontano dal target. Nonostante gli investimenti previsti dal Pnrr e il calo delle nascite, il Paese fatica a colmare il divario.
Per ottenere il bonus nido, le famiglie dovranno rispettare determinati requisiti. In particolare, è necessario avere un figlio a carico con meno di 3 anni, essere residenti in Italia, e possedere la cittadinanza Ue o un regolare permesso di soggiorno.
Per presentare la domanda, le famiglie devono accedere al sito dell’Inps entro il 31 dicembre. Durante il processo, sarà richiesto di specificare se la struttura a cui è stato iscritto il bambino è pubblica o privata, indicando anche il nome e il codice fiscale dell’asilo. Per l’accesso al portale, è possibile utilizzare strumenti di identità digitale come SPID, CIE o CNS.
Oltre alla registrazione online, sarà fondamentale fornire alcuni documenti che comprovano l’avvenuto pagamento della retta. Tra i documenti accettati ci sono ricevute, bollettini bancari o postali, e per i nidi aziendali, le attestazioni della società che gestisce il servizio. Ogni documento dovrà riportare i dettagli necessari, come il nome e la partita IVA dell’asilo, il codice fiscale del bambino, e i dettagli del pagamento effettuato.
Con queste modifiche, il bonus nido si conferma una misura fondamentale di supporto per le famiglie italiane, pur restando ancora alcune sfide da affrontare per garantire una copertura adeguata su tutto il territorio nazionale.
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