Bonus Maroni in busta paga: cosa devi sapere sul bonus in vigore dal 2 Agosto
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A partire dal 2 agosto, entra in vigore il bonus Maroni, un incentivo finanziario pensato per i lavoratori che scelgono di posticipare il momento del pensionamento anticipato con la Pensione Quota 103, nonostante abbiano già raggiunto i requisiti previsti.
Che cos’è il Bonus Maroni e come si ottiene
Il bonus Maroni rappresenta una forma stimolante in busta paga, sia per i lavoratori del settore privato che pubblico, che decidono di rinunciare alla pensione anticipata. Si concretizza in un aumento della retribuzione netta in busta paga a seguito dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali da parte del datore di lavoro.
Per richiedere questo beneficio, i lavoratori possono rivolgersi direttamente al sito dell’INPS o tramite i patronati.
Dettagli importanti del Bonus Maroni
Il bonus si configura come un esonero dal pagamento dei contributi previdenziali per il lavoratore pari al 9.19% della retribuzione. Il provvedimento si basa su un meccanismo introdotto per la prima volta nel 2004 sotto il governo Maroni, da cui prende il nome.
Per ottenere il bonus, il lavoratore deve presentare apposita domanda all’INPS. Il decreto attuativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 maggio 2023.
Benefici in termini di aumento della busta paga
Il bonus Maroni si traduce in un aumento dello stipendio netto per chi decide di postergare la data di pensionamento, mantenendo così il lavoratore in attività con una retribuzione più vantaggiosa.
Cos’è la pensione Quota 103?
La Pensione Quota 103 è una forma di pensionamento anticipato che consente ai lavoratori di ritirarsi prima dell’età pensionabile standard, basandosi sulla sommatoria dell’età anagrafica e degli anni di contributi versati, che deve essere pari a 103.
Vantaggi e svantaggi del Bonus Maroni
Da una parte, il lavoratore potrà continuare a lavorare con una retribuzione aumentata di circa il 10%.
Tuttavia, è importante considerare questo aspetto: quando il dipendente andrà effettivamente in pensione, l’assegno previdenziale avrà un importo pari a quello che sarebbe stato alla prima data utile per il pensionamento. Questo significa che l’importo si baserà sull’anzianità contributiva accumulata fino a quel momento.
Di conseguenza, i nuovi contributi versati dopo aver raggiunto i requisiti per la pensione non aumenteranno il montante contributivo del lavoratore, mantenendo invariato l’importo della pensione.
Procedura per la richiesta del Bonus
Il bonus può essere richiesto direttamente all’INPS, che ha fornito le istruzioni per la domanda tramite il messaggio n. 2426 del 28 giugno 2023.
Per ottenere il bonus, il lavoratore deve:
- Comunicare all’INPS la volontà di accedere all’incentivo.
- L’INPS, entro 30 giorni dalla richiesta o dalla ricezione della documentazione integrativa necessaria, certifica il raggiungimento dei requisiti pensionistici minimi per il trattamento di pensione anticipata flessibile, informando anche il datore di lavoro.
- Il datore di lavoro, una volta ricevuta la certificazione, procede al recupero degli sgravi contributivi maturati ma trattenuti dalla busta paga e versati all’INPS.
La domanda di accesso al Bonus Maroni può essere presentata attraverso i seguenti canali:
- Direttamente sul sito web dell’INPS (www.inps.it) seguendo il percorso “Pensione e Previdenza” > “Domanda di pensione” nell’area tematica “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci” accedendo tramite:
- SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2
- CNS (Carta Nazionale dei Servizi)
- CIE (Carta di Identità Elettronica 3.0)
- Tramite Patronato
- Contattando il Contact Center Integrato al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06164164 (da rete mobile a pagamento).
Periodo di validità del Bonus Maroni
Secondo quanto chiarito dall’INPS nella Circolare 39 del 27 febbraio 2024 e nel Messaggio 1107 del 14 marzo 2024, chi acquisisce il diritto a Quota 103 nel 2024 può beneficiare dell’esonero contributivo a partire dalle seguenti date:
- 2 agosto 2024 per i lavoratori del settore privato, con pensione a carico della Gestione esclusiva dell’AGO;
- 1° settembre 2024 per i lavoratori del settore privato, con pensione a carico di una Gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO;
- 2 ottobre 2024 per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, secondo l’articolo 1, comma 2, del D.Lgs. numero 165/2001, con pensione a carico della Gestione esclusiva dell’AGO;
- 1° novembre 2024 per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, secondo l’articolo 1, comma 2, del D.Lgs. numero 165/2001, con pensione a carico di una Gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO.
Queste date corrispondono alle finestre temporali per l’accesso a Quota 103.
Risorse utili
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