A partire dal 1° novembre 2024, torna il bonus Maroni, un incentivo per i lavoratori che scelgono di continuare la loro carriera nonostante abbiano già raggiunto i requisiti per l’uscita anticipata. Questa misura offre un vantaggio economico significativo attraverso un esonero contributivo, rivolgendosi in particolare a una specifica categoria di dipendenti del pubblico impiego.
Il bonus Maroni è pensato per i lavoratori che hanno raggiunto i requisiti di Quota 103, ovvero 62 anni di età e 41 anni di contributi. Questi lavoratori, pur avendo la possibilità di andare in pensione anticipata, decidono di rimanere attivi sul mercato del lavoro. Grazie a questa scelta, beneficeranno di un aumento netto della loro busta paga, grazie a un esonero contributivo del 9,19%, equivalente all’aliquota massima per il contributo “Invalidità, Vecchiaia e Superstiti”.
Il bonus è particolarmente vantaggioso per coloro che hanno uno stipendio annuo superiore ai 35.000 euro. Infatti, per i redditi inferiori a questa soglia, i contributi sono già stati ridotti: il 7% per i redditi sotto i 25.000 euro e il 6% per quelli tra i 25.000 e i 30.000 euro, il che porta a un incremento delle buste paga anche senza l’incentivo.
L’Inps ha previsto un calendario di erogazione per il bonus, partito lo scorso 2 agosto. Con l’apertura di novembre, si attiverà l’ultima tranche di pagamenti per quei lavoratori che non hanno ancora ricevuto il bonus quest’anno. Questo pagamento sarà riservato ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, come stabilito dall’articolo 1, comma 2, del Decreto legislativo n. 165 del 2001.
Per ottenere il bonus Maroni, è fondamentale non essere già titolari di una pensione diretta, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità. Inoltre, è necessario non aver raggiunto il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia, specialmente nel caso di contribuzione accreditata in più gestioni previdenziali.
Per i datori di lavoro, non ci saranno variazioni nel carico contributivo, poiché dovranno continuare a versare all’Inps la quota a loro carico, che generalmente è pari al 23,81%.
Le modalità di richiesta del bonus Maroni sono diverse. È possibile presentare la domanda direttamente sul sito dell’Inps, accedendo tramite Spid, CNS o CIE, e seguendo il percorso dedicato alle domande di pensione. In alternativa, si può richiedere il supporto di istituti di patronato che possono presentare la domanda per conto del lavoratore.
Una volta inviata la richiesta, l’Inps avrà 30 giorni per certificare il raggiungimento dei requisiti minimi per accedere alla pensione anticipata flessibile. Solo dopo questa fase, il datore di lavoro potrà procedere all’eventuale recupero delle contribuzioni pensionistiche già versate.
In vista della prossima Legge di Bilancio 2025, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha anticipato l’introduzione di un nuovo meccanismo di incentivazione per la permanenza in servizio. Questo potrebbe includere una detassazione del 9,19% per i lavoratori, un incentivo simile a quello attualmente previsto dal bonus Maroni, creando così ulteriori opportunità per coloro che decidono di rimandare il pensionamento.
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