La manovra finanziaria 2025 ha introdotto modifiche significative ai bonus edilizi, con un impatto importante anche per il bonus facciate, che non esiste più dal 2023. La riforma ha ridotto la spesa statale per questo tipo di interventi, ma ha anche riorganizzato le agevolazioni disponibili, lasciando comunque spazio a opportunità per chi vuole ristrutturare la propria abitazione.
Nel 2020 il bonus facciate permetteva di ottenere detrazioni fino al 90% delle spese sostenute per il rifacimento delle facciate. Tuttavia, a partire dal 2023, questo bonus è stato cancellato, insieme ad altri incentivi edilizi, per limitare l’onere finanziario che lo Stato ha dovuto sostenere negli ultimi anni. Nonostante ciò, esistono ancora opportunità di detrazione, ma in misura ridotta rispetto al passato.
Le nuove agevolazioni per il 2025 sono rappresentate da tre strumenti principali:
Mentre il bonus facciate è ormai un ricordo, i due primi bonus sopra menzionati, ovvero il bonus ristrutturazione e l’ecobonus, possono ancora essere utilizzati per i lavori sulle facciate, ma con regole nettamente diverse rispetto agli anni passati.
Dal 2024 al 2025, le modifiche alle percentuali di detrazione sono evidenti. Mentre in passato era possibile ottenere sconti fino al 75%, ora l’aliquota massima si è ridotta al 50%, ma solo a determinate condizioni.
Queste modifiche si applicano sia per gli interventi che riguardano le abitazioni singole sia per i condomini. La principale differenza risiede nel fatto che per alcune abitazioni, come quelle destinate a seconda casa, la detrazione fiscale è ridotta in modo significativo.
Una delle novità più rilevanti riguarda il trattamento delle abitazioni principali rispetto alle seconde case. Per quanto riguarda i condomini, le modifiche al bonus ristrutturazione sono strutturate come segue:
Questa distinzione rappresenta un cambiamento sostanziale rispetto al passato, con un notevole abbassamento dell’aliquota per chi possiede una seconda casa.
L’ecobonus, che nel 2024 consentiva uno sconto fino al 75% per i lavori di riqualificazione energetica delle parti comuni, ha visto anch’esso un adeguamento nel 2025. La detrazione è ora allineata a quella del bonus ristrutturazione, con la differenza principale rappresentata dal massimale di spesa. Per il bonus ristrutturazione, la detrazione si applica solo fino a un tetto di 96.000 euro, mentre per l’ecobonus non esiste un limite di spesa.
Inoltre, a partire dal 2026, le aliquote si abbasseranno ulteriormente: la detrazione per la prima casa scenderà dal 50% al 36%, mentre per la seconda casa scenderà dal 36% al 30%.
Il 2025 rappresenta un anno di transizione per i bonus edilizi, con una netta riduzione delle detrazioni e l’introduzione di nuovi criteri. Gli interventi di ristrutturazione delle facciate, seppur ancora possibili grazie al bonus ristrutturazione e all’ecobonus, sono oggi meno convenienti rispetto al passato.
Con l’ulteriore abbassamento delle aliquote previsto per il 2026, la sfida sarà quella di bilanciare il desiderio di migliorare la propria abitazione con le nuove condizioni fiscali, che rendono necessari progetti più mirati e una pianificazione oculata delle spese.
I contribuenti dovranno essere pronti ad affrontare questi cambiamenti, ma con la consapevolezza che, nonostante le riduzioni, le agevolazioni per la ristrutturazione e il miglioramento energetico restano un’opportunità da cogliere con attenzione.
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