L’Assegno di Inclusione (ADI) segna un punto di svolta nelle politiche di welfare in Italia. A partire dal 18 dicembre 2023, i nuclei familiari con membri disabili, minori, over 60, o in condizioni di svantaggio possono presentare domande per questo nuovo sostegno economico e sociale. L’ADI, introdotto dal decreto lavoro n. 48/2023, sostituisce il precedente reddito di cittadinanza e mira a fornire un aiuto più mirato e inclusivo. Questa iniziativa riflette un cambiamento significativo nelle strategie di inclusione sociale del paese, ponendo l’accento sulle necessità specifiche di diverse fasce della popolazione.
A partire dal 18 dicembre 2023, si apriranno le candidature per l’Assegno di Inclusione (ADI). La nuova iniziativa, che anticipa la sua effettiva implementazione prevista per il 1° gennaio 2024, mira a supportare economicamente e socialmente le famiglie con componenti disabili, minori, over 60, o in situazioni di vulnerabilità (persone con disabilità, vittime di dipendenze o violenze, disturbi mentali, senza fissa dimora, o soggetti fragili assistiti dai servizi sociali, ex detenuti, e giovani maggiorenni under 21 non conviventi con le famiglie di origine per disposizioni giudiziarie). L’erogazione dell’assegno è prevista già dalla fine di gennaio 2024.
Le domande per l’ADI possono essere presentate all’INPS online attraverso SPID, presso i Patronati, e dal gennaio 2024 anche tramite i Caf. È richiesta un’attestazione dell’Indicatore di Situazione Economica Equivalente (ISEE) valida al momento della domanda. Per le richieste effettuate fino a febbraio 2024, in mancanza di un ISEE valido, si utilizzerà quello in vigore al 31 dicembre 2023, purché si disponga di un ISEE aggiornato per i mesi successivi.
L’ADI sarà distribuito mediante la Carta di Inclusione di Poste Italiane, diversamente dal SFL, che si avvale del bonifico bancario. Il massimale annuale è di 6.000€, suscettibile di incremento in base alla composizione familiare e alle esigenze abitative. L’indennità è rinnovabile annualmente dopo un mese di sospensione, e la sua concessione dipende dalla valutazione dei bisogni del nucleo familiare.
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