La recente introduzione della norma “taglia idonei” nei concorsi pubblici ha portato importanti cambiamenti nelle regole per lo scorrimento delle graduatorie. La nuova disposizione prevede un limite del 20% per il riconoscimento dei candidati idonei, apportando significative novità nell’applicazione del sistema. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questa misura.
La norma “taglia idonei” stabilisce che nei concorsi pubblici vengono considerati idonei i candidati collocati in graduatoria dopo l’ultimo vincitore, purché non superino il 20% dei posti messi a bando. Questo significa che, una volta assegnati i posti previsti, solo una parte limitata dei candidati non vincitori è eleggibile per eventuali ripescaggi futuri.
Inoltre, la norma consente alle Pubbliche Amministrazioni (PA) di utilizzare la graduatoria per coprire eventuali rinunce, mancati superamenti del periodo di prova o dimissioni entro sei mesi dall’assunzione. Tuttavia, il tetto del 20% rappresenta un vincolo stringente rispetto al passato.
La misura è stata introdotta inizialmente con il Decreto Legge 44/2023, convertito nella Legge 74/2023, e successivamente modificata dal Decreto Legge 75/2023, convertito nella Legge 10 Agosto 2023. Il recente DPCM del 13 Settembre 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 12 Dicembre 2024, ha aggiunto ulteriori specifiche, includendo alcune deroghe rilevanti.
Il DPCM del 2024 ha introdotto delle eccezioni alla regola del tetto al 20%. In particolare, il limite non si applica ai concorsi che bandiscono un numero di posti non superiore a 20 unità per il reclutamento di specifiche categorie di personale, quali:
Queste deroghe mirano a rispondere alle esigenze particolari di alcune categorie e contesti lavorativi.
Nel contesto dei concorsi pubblici, i vincitori sono coloro che ottengono immediatamente un posto grazie alla loro posizione in graduatoria, mentre gli idonei sono candidati che, pur avendo superato le prove, non rientrano subito tra gli assunti per mancanza di posti.
Gli idonei possono essere chiamati solo in seguito, in caso di:
Questo meccanismo di scorrimento della graduatoria è stato introdotto per garantire economicità ed efficienza nella gestione delle risorse pubbliche, evitando di dover bandire nuovi concorsi.
Il limite del 20% viene calcolato sul totale dei posti messi a bando e non sul numero complessivo dei candidati in graduatoria. Ad esempio, se un concorso prevede 100 posti, il tetto massimo di idonei sarà di 20 candidati, indipendentemente dal numero totale di partecipanti.
Questo sistema limita l’ampiezza delle graduatorie e circoscrive il numero di candidati che possono beneficiare dello scorrimento.
Oltre ai casi già citati, il tetto al 20% non si applica ai concorsi banditi:
Inoltre, la norma non ha effetto retroattivo: i concorsi banditi prima dell’entrata in vigore della disposizione non sono soggetti a questa limitazione.
L’introduzione del tetto al 20% rappresenta un cambiamento significativo per il mondo dei concorsi pubblici. Da un lato, mira a ottimizzare la gestione delle graduatorie, garantendo maggiore efficienza. Dall’altro, introduce restrizioni che possono limitare le opportunità per i candidati, incentivando una competizione ancora più serrata.
Resta cruciale monitorare l’applicazione di questa norma per valutarne l’impatto effettivo sulle assunzioni nella Pubblica Amministrazione.
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