Per tutelare alcune categorie svantaggiate di lavoratori, sono state istituite le categorie protette. La legge obbliga le aziende ad assumere una quota di lavoratori appartenenti a tali categorie e ne promuove l’inserimento. Scopriamo di più sui lavori a cui si riferiscono e come funziona l’assunzione.
In Italia, la legge prevede che le aziende con più di 35 dipendenti siano tenute ad assumere una quota di lavoratori appartenenti alle categorie protette, ovvero:
Questa quota è pari al 7% dei lavoratori occupati, ma può essere ridotta fino al 60% in caso di speciali condizioni della attività dell’azienda.
Le persone appartenenti alle categorie protette possono svolgere qualsiasi tipo di lavoro, purché compatibile con la loro disabilità.
In generale, i lavori più adatti alle persone con disabilità sono quelli che richiedono competenze e conoscenze specifiche, ma che non richiedono un impegno fisico eccessivo.
Alcuni esempi di lavori per le categorie protette sono:
Le persone appartenenti alle categorie protette possono anche trovare lavoro in ambito artistico, culturale e sportivo.
In generale, le categorie protette lavorano 40 ore settimanali, come tutti i lavoratori dipendenti.
Tuttavia, le persone con disabilità possono chiedere un accomodamento ragionevole al proprio datore di lavoro, per poter svolgere il proprio lavoro in condizioni di pari opportunità.
Un accomodamento ragionevole può includere, ad esempio, la riduzione dell’orario di lavoro, la possibilità di lavorare da casa o la possibilità di avere un assistente personale.
Il datore di lavoro è tenuto a valutare la richiesta di accomodamento ragionevole e a trovare una soluzione che sia compatibile con le esigenze dell’azienda e del lavoratore.
Le aziende possono assumere lavoratori appartenenti alle categorie protette in diversi modi:
Le aziende che assumono lavoratori appartenenti alle categorie protette possono beneficiare di una serie di agevolazioni, tra cui:
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