Cassa integrazione 2024: tipologie, a chi spetta e modalità di accesso
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Nel contesto delle misure in materia di ammortizzatori sociali e sostegno al reddito e alle famiglie per il 2024, l’INPS ha delineato un quadro completo dei provvedimenti attualmente in vigore, sia quelli ereditati dagli anni precedenti che le nuove disposizioni introdotte per l’anno in corso, come illustrato nella circolare del 5 gennaio. La cassa integrazione 2024 rimane una delle principali misure degli ammortizzatori sociali, offrendo un sostegno finanziario ai lavoratori dipendenti delle aziende che, per motivi di difficoltà, hanno dovuto interrompere o sospendere l’attività lavorativa. Questa integrazione salariale è fondamentale per mitigare gli impatti economici sulle famiglie coinvolte.
Cassa integrazione 2024: novità, tipologie e beneficiari
Il decreto legislativo n. 148 del 2015, che regola la cassa integrazione, è stato recentemente modificato dalla Legge di Bilancio del 2022 per adeguarsi alle esigenze emerse durante l’emergenza Covid. Le modifiche hanno ampliato la platea dei beneficiari, migliorato le prestazioni e implementato un sistema più inclusivo attraverso il principio dell’universalismo “differenziato“.
In caso di eventi o situazioni che comportano la riduzione o sospensione dell’attività, l’INPS gestisce gli ammortizzatori sociali erogando una parte dello stipendio direttamente ai dipendenti o tramite conguaglio al datore di lavoro.
La cassa integrazione si applica a tutti i lavoratori con contratto di lavoro subordinato, compresi gli apprendisti, che abbiano svolto almeno 30 giornate di lavoro effettivo presso l’unità produttiva in questione.
Esistono diverse tipologie di cassa integrazione a seconda delle situazioni che ne determinano la necessità: cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga. Oltre a queste, la Legge di Bilancio ha introdotto un’importante modifica riguardante il congedo parentale, con l’aggiunta di un ulteriore mese retribuito all’80 per cento, come ulteriore sostegno alle famiglie.
CIG ordinaria 2024: di cosa si tratta e chi può richiederla
Anche nel corso del 2024, i datori di lavoro hanno la possibilità di richiedere la Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO) al fine di integrare o sostituire la retribuzione dei dipendenti che si sono visti costretti a sospendere o ridurre l’attività a causa di varie circostanze, tra cui:
- situazioni aziendali legate a eventi transitori e non attribuibili né all’impresa né ai dipendenti, comprese le intemperie stagionali;
- situazioni temporanee di mercato, con la condizione che vi sia una certezza della ripresa dell’attività lavorativa.
Possono richiedere la CIGO tutti i datori di lavoro rientranti nelle categorie individuate dall’articolo 10 del Decreto Legislativo n. 148/2015.
In caso di sospensioni o riduzioni dell’attività, i datori di lavoro devono comunicare anticipatamente ai sindacati le cause, l’entità e la durata della sospensione/riduzione dell’orario di lavoro, nonché il numero di lavoratori coinvolti.
Per accedere all’integrazione salariale, è necessario presentare una specifica domanda all’INPS. Dopo le verifiche necessarie, il lavoratore ha diritto a un’indennità pari all’80 per cento della retribuzione giornaliera, calcolata in base alle ore non lavorate. La durata massima della CIGO è di 13 settimane consecutive, prorogabili trimestralmente fino a un massimo complessivo di 52 settimane nel cosiddetto “biennio mobile”.
La Cassa Integrazione è applicabile anche in caso di eventi climatici straordinari, come ad esempio l’emergenza caldo, in quanto tali emergenze rientrano tra gli eventi oggettivamente non evitabili.
CIG straordinaria 2024: cos’è, durata, categorie eleggibili
Nel caso in cui si verifichino eventi aziendali di natura strutturale, come riorganizzazioni, crisi o contratti di solidarietà, i datori di lavoro possono fare ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS). Questa forma di integrazione salariale è destinata ai dipendenti di diverse categorie di datori di lavoro che affrontano difficoltà persistenti e non risolvibili nel breve periodo. È necessario che tali aziende abbiano avuto un preciso numero di dipendenti nei sei mesi precedenti la presentazione della domanda.
Le categorie di lavoratori e aziende eleggibili per la CIGS sono suddivise in base al numero di dipendenti:
- Mediamente più di 15 dipendenti: a) Imprese industriali, comprese quelle edili e affini; b) Imprese artigiane che sospendono i lavoratori a causa di sospensioni o riduzioni dell’attività, con influenza gestionale prevalente; c) Imprese appaltatrici di servizi di mensa o ristorazione che subiscono una riduzione di attività a causa delle difficoltà dell’azienda appaltante; d) Imprese appaltatrici di servizi di pulizia, anche cooperative, che sperimentano una riduzione di attività dovuta alla diminuzione delle attività dell’azienda appaltante; e) Imprese dei settori ausiliari del servizio ferroviario; f) Imprese cooperative di trasformazione di prodotti agricoli e loro consorzi; g) Imprese di vigilanza.
- Più di 50 dipendenti, inclusi apprendisti e dirigenti: a) Imprese esercenti attività commerciali, comprese quelle della logistica; b) Agenzie di viaggio e turismo, compresi gli operatori turistici.
- A prescindere dal numero dei dipendenti: a) Imprese del trasporto aereo e di gestione aeroportuale e società da queste derivate; b) Partiti e movimenti politici.
La durata massima della CIGS varia a seconda delle specifiche causali, ma in ogni caso non può superare i 24 mesi in un quinquennio. Un ulteriore periodo di Cassa Integrazione Straordinaria è stato previsto per le aziende in crisi e difficoltà nel biennio 2022-2023, derogando alla disciplina generale. Le imprese che non sono riuscite a completare i piani di riorganizzazione e ristrutturazione a causa di fattori non imputabili al datore di lavoro possono richiedere questo nuovo periodo di CIGS, inclusi i casi di imprese in stato di liquidazione.
Per accedere alla Cassa Integrazione Straordinaria, i datori di lavoro devono comunicare alle organizzazioni sindacali e inviare la domanda sia all’INPS che al Ministero del Lavoro. Come nel caso della CIGO, ai lavoratori è garantito un trattamento di integrazione salariale pari all’80 per cento della retribuzione globale che sarebbe spettata per le ore di lavoro non prestate.
CIG in deroga 2024: a chi spetta e come accedere
La Cassa Integrazione in Deroga (CIGD) rappresenta la soluzione dedicata alle aziende che non possono usufruire né della Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO) né della Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS). Sono idonei a richiederla:
- Le imprese secondo la definizione del codice civile (articolo n. 2082);
- I piccoli imprenditori;
- Le cooperative sociali.
Il trattamento è concesso ai lavoratori subordinati, quali operai, impiegati, quadri, apprendisti e lavoratori somministrati, con almeno 12 mesi di anzianità lavorativa presso l’impresa alla data di inizio del periodo di intervento. La sospensione o riduzione dell’attività lavorativa deve derivare da causali come situazioni aziendali transitorie, non imputabili né all’imprenditore né ai lavoratori, situazioni temporanee di mercato, crisi aziendali, ristrutturazioni o riorganizzazioni.
Per accedere alla CIGD, il datore di lavoro deve inviare la richiesta alla Regione competente. La comunicazione alle organizzazioni sindacali è obbligatoria, e la domanda deve essere trasmessa sia all’INPS che al Ministero del Lavoro.
La circolare INPS sulle novità 2024
La recente circolare dell’INPS riporta le principali novità per il 2024, provenienti dalla Legge di Bilancio n. 213/2023 in vigore dal 1° gennaio. Tra le novità, spicca l’ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa), ora resa strutturale dopo un triennio di sperimentazione. Questa indennità, destinata ai liberi professionisti, sarà erogata su base semestrale e corrisponderà al 25% della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati nei due anni precedenti la domanda (con un importo compreso tra 250 e 800 euro mensili).
Altre importanti modifiche riguardano:
- Riduzione dell’indennità giornaliera di malattia per la gente di mare;
- Proroga del trattamento di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti delle imprese di call center fino al 2024;
- Nuove risorse per i trattamenti di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti da imprese operanti in aree di crisi industriale complessa;
- Proroga del trattamento di sostegno al reddito per i lavoratori sospesi o impiegati a orario ridotto da aziende sequestrate o confiscate in amministrazione giudiziaria;
- Proroga del trattamento straordinario di integrazione salariale per la cessazione di attività in favore delle imprese che terminano la produzione;
- Proroga dell’integrazione del trattamento di CIGS per i dipendenti del gruppo ILVA;
- Incremento delle risorse per il trattamento straordinario di integrazione salariale previsto dall’articolo 22–bis del Dlgs n. 148/2015;
- Ulteriore periodo di trattamento straordinario di integrazione salariale per le imprese con rilevanza economica strategica;
- Intervento straordinario di integrazione salariale in seguito ad accordi di transizione occupazionale;
- Misure in materia di lavoro e ammortizzatori sociali per i dipendenti di Alitalia – Società aerea italiana S.p.a. e Alitalia Cityliner S.p.a.;
- Norme sulla Cassa Integrazione Straordinaria per le imprese inserite in piani di sviluppo strategico.
Infine, significative novità riguardano il congedo parentale. La Legge di Bilancio 2024 introduce un ulteriore mese di congedo retribuito all’80% per entrambi i genitori, alternativamente tra loro, entro i primi 6 anni di vita del bambino/a, a condizione che il periodo di congedo di maternità o paternità termini dopo il 31 dicembre 2023.