Decreto Salva Casa: novità per chi deve mettere in regola l’abitazione | Approvate nuove Cila e Scia

Decreto Salva Casa (Fonte: Canva) - www.circuitolavoro.it
Ecco quali sono le novità inserite nel Decreto Salva Casa per mettere in regola l’abitazione e come cambiano la Cila e la Scia.
L’estate scorsa è stata approvata la manovra voluta dal vicepremier Matteo Salvini, il quale ha introdotto diverse novità in merito al settore edilizio, passando dall’eliminazione della doppia conformità per le difformità parziali, all’introduzione dei cosiddetti micro-appartamenti e così via.
Sono passati otto mesi dalla sua approvazione e adesso la riforma entra nel vivo con le varie amministrazioni comunali che sono chiamate a valutare la legittimità di tutte le opere che rientrano nella data di richiesta della sanatoria per le pratiche sullo stato del manufatto.
Tra queste novità, nel Decreto Salva Casa, ci sono anche le novità in merito alle nuove Cila e Scia, che i cittadini dovrebbero conoscere per poter mettere in regola la propria abitazione.
L’obiettivo e le tolleranze del Decreto Salva Casa
L’obiettivo di questo nuovo Decreto Salva Casa è la possibilità di accedere a una modulistica che semplifica le comunicazioni dei vari professionisti, in merito all’immobile da sanare, mettendo “nero su bianco”, le responsabilità penali o civili, sulla veridicità di tutte le dichiarazioni fornite.
Uno dei cambiamenti introdotti riguarda le percentuali, in quanto, chi svolge gli interventi edilizi con il nuovo decreto, potrà indicare le percentuali di difformità rispetto alla superficie dell’immobile, per chi invece ha svolto i lavori prima del 24 maggio 2024, rimangono le percentuali del passato. Tra esecuzione e progetto viene ammessa una tolleranza del 2% dello spazio totale.
Decreto Salva Casa: come cambiano Cila e Scia
Ecco quali sono le novità in merito al nuovo Decreto Salva Casa, per quanto riguarda la Cila e la Scia. Chi deve quindi mettere in regola la propria abitazione da adesso in poi, dovrà sapere che a mutare saranno i moduli burocratici che autorizzano tutte le opere edilizie riportate nel nuovo decreto. Tra queste troviamo il Permesso di costruire per i nuovi edifici e la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) che è necessaria per avviare tutte quelle ristrutturazioni considerate “pesanti”.
Queste modifiche, seppur in forma minore, interessano anche la Comunicazione inizio lavori asseverata (Cila) che si applica a tutte le manutenzioni considerate straordinarie, in parte liberalizzate quindi dal provvedimento. Sui vari moduli quindi, come anticipato nel paragrafo precedente, sarà possibile inserire le varie percentuali di difformità, per tute le opere eseguite dopo il 24 maggio, dove il limite del 2% resterà soltanto per gli immobili che misurano oltre 500 metri quadrati di superficie, mentre sale al 3%, per gli immobili che posseggono una superficie che va dai 300 ai 500 metri quadrati. Tra i 100 e 300 mq invece, sarà applicata una tolleranza costruttiva del 4%, soglia che sale al 5%, per quelli tra i 60 e 100 metri quadrati e del 6% per quelli sotto i 60mq.