“Senza l’avvocato non potete farmi il test”: RIVOLUZIONE ALCOOLTEST, da stanotte non possono farlo da soli | Disastri ai posti di blocco

Rifiuto alcoltest- Foto di Łukasz Promiler da Pexels-CircuitoLavoro.it
Rifiutare l’etilometro ad un posto di blocco può avere conseguenze molto importanti: ci si chiede se sia possibile evitare questa procedura chiedendo l’applicazione dei propri diritti.
Le decisioni prese nelle aule dei tribunali stanno cambiando le regole che riguardano chi viene fermato ai posti di blocco e viene invitato a sottoporsi all’alcoltest.
In particolare viene stabilito l’obbligo, da parte delle Forze dell’Ordine, di informare il conducente della possibilità di farsi assistere da un avvocato prima di procedere con l’accertamento.
La IV Sezione penale della Corte di Cassazione, attraverso la sentenza n. 47324, ha chiarito che in caso di rifiuto non è necessario alcun avviso circa la presenza del difensore.
Una precisazione che ha già generato caos tra automobilisti e agenti, con il rischio concreto di incomprensioni e contestazioni immediate quando ci si trova al posto di blocco.
Presenza dell’avvocato all’alcoltest: possibilità o obbligo? Cosa dice la legge
Secondo quanto stabilito dalla Suprema Corte, l’obbligo di informare il conducente della facoltà di farsi assistere da un legale sussiste esclusivamente quando si procede materialmente all’alcoltest. Questo avviso, previsto dall’art. 114 delle disposizioni attuative del codice di procedura penale, tutela il diritto alla difesa in caso di atti urgenti e irripetibili. La Corte ha, però, ribadito che tale obbligo decade nel momento in cui il conducente rifiuta di sottoporsi al controllo.
Questa circostanza configura già di per sé un reato, ai sensi dell’art. 186, comma 7, del Codice della Strada, che non viene invalidato dalla mancanza della comunicazione del rifiuto. Questa sentenza va in controtendenza rispetto a quanto sostenuto in alcuni casi dai tribunali di primo grado.
La conferma della Corte di Cassazione: il rifiuto di sottoporsi all’etilometro è reato
Le recenti modifiche legislative hanno inasprito le pene per chi viene trovato positivo ad alcol o droghe. Non c’è neanche più la necessità di dimostrare uno stato di alterazione effettivo. Basta la positività al test per far scattare le conseguenze penali e amministrative. Per questo motivo il ruolo dell’avvocato diventa importante in alcuni momenti della procedura. Chi pensa, però, di potersi sottrarre al controllo appellandosi al mancato avviso rischia di peggiorare la propria posizione.
Emblematico in questo senso è la vicenda di una giovane neopatentata, condannata dopo aver rifiutato gli esami richiesti dalla polizia municipale. Questo dimostra quanto sia sottile il confine tra diritto alla difesa e obblighi di legge. La Cassazione ha quindi chiarito che, anche in assenza di un avviso formale, il reato sussiste comunque se si nega la disponibilità a sottoporsi agli accertamenti richiesti.