“In questo periodo mi servi, non puoi assentarti”: UFFICIALE FERIE, abolite completamente a discrezione del titolare | La cassazione ha già deciso

“In questo periodo mi servi, non puoi assentarti”: UFFICIALE FERIE, abolite completamente a discrezione del titolare | La cassazione ha già deciso

Ferie, ora la decisione sul periodo sta al datore di lavoro - circuitolavoro.it

Ora il datore di lavoro ha pieno diritto di negare le ferie a un dipendente, senza possibilità di replica: la Cassazione ha confermato.

Lavorare come dipendente non è sempre semplice, così come non lo è gestire un’azienda. Due parti opposte, due esigenze diverse, che devono collaborare per far funzionare al meglio un’unica macchina: l’attività stessa.

Tuttavia, proprio perché i punti di vista sono diversi, a fare da guida sono il Contratto Collettivo Nazionale di settore e la normativa sul lavoro. Solitamente, il lavoratore è la parte maggiormente tutelata. Sindacati e leggi proteggono il diritto al riposo, condizione che spesso mette alle strette i datori di lavoro. Per questo motivo, esistono alcune norme pensate proprio a tutela di chi gestisce l’azienda, che, se applicate correttamente, gli riconoscono diritti ben precisi.

Ed è qui che si entra nel tema complesso, quanto delicato, delle ferie. Un errore, una svista, un diritto mal gestito possono fare tutta la differenza. A confermarlo è stato un recente caso affrontato dalla Cassazione.

Il datore di lavoro può negare le ferie

Con l’arrivo della bella stagione, periodo in cui tutti iniziano a richiedere il meritato riposo, è bene partire da un presupposto chiaro: per legge, ogni dipendente matura circa 4 settimane di ferie all’anno. Due di queste devono essere obbligatoriamente fruite entro l’anno, pena sanzione per l’azienda. Le altre? Possono essere differite e, in certi casi, monetizzate.

Poi entra in gioco il momento della richiesta. Se un dipendente chiede, ad esempio, di assentarsi a luglio e il titolare rifiuta, la ragione potrebbe – ma non sempre – stare dalla parte del datore di lavoro. L’importante è che il rifiuto sia motivato da reali esigenze di servizio, e non basato su scelte arbitrarie. Vediamo l’ultimo caso che conferma la regola.

Datore di lavoro che nega le ferie, indicando uno stop con la mano
Quando il datore di lavoro può negare le ferie – circuitolavoro.it

“In questo periodo mi servi, non puoi assentarti”: la Cassazione ha deciso

Non è più una semplice questione di accordo tra dipendente e datore: oggi, grazie alla recente Ordinanza della Cassazione (n. 14006/2024), è stato messo nero su bianco un principio forte. Se il titolare dimostra esigenze reali e improrogabili per l’azienda, può legittimamente negare o revocare le ferie anche già concesse. E il dipendente non può farci nulla.

Il caso è nato da una vicenda concreta: una dipendente, certa di poter fruire delle sue ferie, si era assentata senza attendere il via libera finale. Il datore di lavoro, non avendole autorizzate formalmente, l’ha sanzionata. E la Corte Suprema ha dato ragione al datore: le ferie, anche se maturate, non sono un diritto assoluto da esercitare a piacimento, ma devono sempre essere coordinate con le esigenze organizzative dell’azienda.

Quindi attenzione: chiedere le ferie è un diritto, ma ottenerle in un determinato periodo non è affatto garantito. Specialmente nei momenti più delicati per l’attività, la presenza del dipendente può essere considerata prioritaria rispetto al suo desiderio di assentarsi. Ovviamente, se vengono accettate e successivamente revocate, la situazione si complica: se il datore di lavoro non è in grado di dimostrare esigenze reali, può scattare il risarcimento, ma anche qui tutto dipende dal caso in questione.