Disastro banche, la più usata al Nord Italia non pagherà nessuno: migliaia di risparmiatori rimasti senza un euro | È fallita e le casse sono vuote

Disastro banche, la più usata al Nord Italia non pagherà nessuno: migliaia di risparmiatori rimasti senza un euro | È fallita e le casse sono vuote

Fallimento banche venete- Foto di Andrea Piacquadio da Pexels-CircuitoLavoro.it

Per migliaia di famiglie è cominciata una fase da incubo: dopo tanti anni di soldi risparmiati si ritrovano a fare i conti con la chiusura della banca.

Oltre 41mila risparmiatori, molti dei quali residenti in Friuli-Venezia Giulia, si trovano a dover fare i conti con una situazione disastrosa.

i loro progetti economici sono andati a rotoli a causa del fallimento della Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

A distanza di sette anni dall’avvio delle procedure di liquidazione, i commissari hanno finalmente notificato le decisioni relative all’ammissione dei crediti.

Ma basterà per vedersi riconosciuti i rimborsi dei risparmi che sono stati sottratti per così lungo tempo a tante famiglie del Nord Italia?

Fallimento banche venete: i piccoli risparmiatori non recupereranno i propri soldi

Complessivamente, sono stati riconosciuti 2,4 miliardi di euro a favore degli ex clienti traditi. Le risorse disponibili, però, sono ben lontane dal coprire tali somme. I fondi recuperati saranno destinati quasi esclusivamente a Banca Intesa e allo Stato, titolari di crediti per oltre 12 miliardi di euro complessivi. Per i piccoli azionisti, dunque, non resterà praticamente nulla.

Una parziale boccata d’ossigeno è arrivata solo per chi, tra il 2019 e il 2020, ha avuto accesso al Fondo Indennizzo Risparmiatori. Secondo quanto dichiarato da Barbara Puschiasis, presidente di Consumatori Attivi, questi azionisti hanno potuto recuperare il 40% dell’investimento, fino a un massimo di 100mila euro. Per tutti gli altri, invece, non ci potranno essere margini di recupero.

Fallimento banche
Fallimento banche- Foto di Liza Summer da Pexels-CircuitoLavoro.it

Istituti bancari veneti a processo: si avvicina la data della prescrizione

Il processo penale che vede imputati Gianni Zonin e altri ex membri dei Consigli di Amministrazione delle due banche rischia di concludersi senza giustizia. La motivazione è da ricercarsi nell’avvicinarsi della data di prescrizione. L’udienza in Cassazione fissata per l’8 aprile segna una data cruciale per le associazioni dei consumatori che continuano a battersi per il riconoscimento delle violazioni subite da migliaia di famiglie.

Questo episodio dimostra quanto sia complessa la vicenda legata al fallimento degli istituti veneti. Resta aperta la questione di chi, convinto dalle stesse banche all’epoca della crisi, accese un fido per acquistare azioni e si è oggi ritrovato fortemente indebitato. Alcuni ex azionisti di questi Istituti di Credito si trovano con esposizioni debitorie di milioni di euro. I consumatori preoccupati tendono l’orecchio su tutti i fronti alla ricerca di informazioni sulla vicenda. Si spera che esistano soluzioni per coloro che non solo hanno perso i risparmi di una vita, ma si trovano tuttora intrappolati in una spirale di debiti.