POSTE ITALIANE dice ADDIO a raccomandate e bollettini: per ritirarli dovrai fare i salti mortali | Ecco dove devi andare

Poste Italiane abbandona gli storici servizi postali - circuitolavoro.it
Cambio di rotta per Poste Italiane: i bollettini e le raccomandate non generano profitto: il servizio prende una nuova strada, e anche procedura.
Le raccomandate sono da sempre un pilastro del servizio postale, un connubio centenario che ha resistito a tutto. Tuttavia, anche le coppie più stabili possono arrivare alla separazione. Ed è proprio questo che sta accadendo: Poste Italiane ha scelto ufficialmente di dire addio a questi servizi.
Ma il cambiamento non arriva all’improvviso. È in corso da anni, da quando le raccomandate e i bollettini postali stanno gradualmente scomparendo dagli sportelli fisici per trasformarsi in servizi digitali. Oggi, tramite app o sito web, è possibile inviare comunicazioni, ricevere notifiche, pagare bollette – spesso a costi più contenuti rispetto ai canali tradizionali.
Ma nonostante la spinta alla digitalizzazione, i servizi fisici restano fondamentali. Soprattutto per chi ha poca dimestichezza con la tecnologia o vive in contesti dove la tracciabilità cartacea è ancora un’esigenza concreta. Tuttavia, quello che fino a ieri era affidato a Poste Italiane – sia online che allo sportello – sta cambiando rotta.
Poste Italiane abbandona bollettini e raccomandate?
Si potrebbe usare il condizionale, ma la realtà è chiara: Poste Italiane non solo valuta l’uscita da questi servizi, ma ha manifestato l’intenzione di farlo concretamente. Il motivo è semplice e diretto: non sono più sostenibili economicamente. Del Fante ha parlato chiaramente: “Siamo strutturalmente sotto compensati da oltre dieci anni”, riferendosi al divario tra i costi effettivi sostenuti dall’azienda per garantire questi servizi – come raccomandate e bollettini – e i rimborsi previsti dallo Stato.
In altre parole, l’infrastruttura necessaria per far funzionare la rete di recapito non vale più la pena, almeno dal punto di vista economico. E così, con l’attuale contratto in scadenza nel 2026, Poste ha lasciato intendere di non voler rinnovare la propria disponibilità a restare il fornitore unico di questi servizi.
Cosa succederà adesso? Chi prenderà in mano il servizio
Ma la domanda ora è: che fine faranno bollettini e raccomandate? Se Poste Italiane si sfilerà davvero, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sarà costretto a indire una gara pubblica per individuare un nuovo operatore che gestisca il servizio universale. Ma c’è un grosso problema: chi vorrà prendersi carico di un servizio in perdita, logisticamente complesso e ormai in declino?
Il precedente danese non è incoraggiante: in Danimarca, il servizio postale universale è stato abolito dal 1° gennaio 2024, dopo che la mole di invii cartacei era diventata così ridotta da non giustificare più l’esistenza di un operatore nazionale obbligato a garantire la consegna delle lettere. L’Italia potrebbe seguire un modello simile, magari più graduale, ma con l’obiettivo finale di spingere i cittadini verso il digitale, lasciando ai privati (con tariffe più alte) la gestione dei servizi postali cartacei residuali.
Nel frattempo, i cittadini dovranno abituarsi all’idea che le raccomandate e i bollettini non saranno più come una volta. Sempre più spesso, le comunicazioni arriveranno via PEC, le bollette si pagheranno via app, e per chi vorrà ancora affidarsi alla carta, potrebbero esserci nuove regole, costi più alti e meno sportelli disponibili.